Jaspè

Jaspè, cosa sarà mai?

Iniziamo dalla parola: dal francese jasper, ( a sua volta dal greco-latino iaspis), si traduce con diaspro, pietra dura semipreziosa dalle caratteristiche macchie e screziature.

E già da questo indizio possiamo immaginare che tipo di filato, e tessuto, potrebbe essere: parliamo di una lavorazione nella quale due o più capi di filo di differenti colori vengono ritorti, attorcigliati, tra loro, creando così un unico filamento con sfumature di tonalità.

Può essere in lana, seta, lino, davvero tante tipologie di materiali sono a disposizione per questo materiale dalle cromie così variegate.

Per le mie creazioni uso spesso lo jaspè di seta tussah, un filo molto sottile dalla struttura irregolare, con bioccoli colorati che bene risaltano nel tessuto finito.

Nelle foto potete vedere le rocche di seta dalle diverse tonalità e abbinamenti, la cartella colori è davvero ricca, per questo mi è possibile tessere a richiesta con il colore desiderato.

L'ultima immagine vi mostra il dettaglio di una stola lavorata con linocotone fiammato in ordito, mentre in trama potete osservare l'effetto della seta jaspè tessuta.